Gino Strada alla riscossa Leggere sul giornale del Cremlino, “Rossiyskaya Gazeta”, che la Russia ha già vinto perché l’America “è odiata”, e che “i Paesi emergenti detestano Washington”, o perfino che l’Europa “dipende” da Mosca, non è poi cosa così traumatica. Si tratta di amenità varie, tutto sommato. sopportabili. La propaganda sovietica era più o meno la stessa di quella allestita oggi da Putin, dispiace quasi, constatare come la Russia abbia fatto in questo campo così pochi passi in avanti da allora. Molto più fastidioso semmai trovare la firma Nikonov in fondo ad un articolo di questo genere. Vyacheslav Alekseyevich Nikonov è un nipote di Molotov, il ministro degli esteri di Stalin che firmò il patto con la Germania nazista. La Russia sconfisse Hitler solo dopo avergli prima regalato tutta l’Europa occidentale e non è che lo si possa dimenticare facilmente. Il comunismo russo era solo un lato del totalitarismo, la cui seconda metà era rappresentato dal fascismo europeo. Nel 1938, una volta assodato da Ribbentropp che Stalin non avesse le orecchie a punta, come temeva il Fuhrer, Unione sovietica e Germania si intesero anche formalmente. Caduto poi il fascismo, sopravvisse più a lungo il comunismo , causando non pochi guasti e ritardi all’evoluzione del sistema mondiale nel suo complesso. Crediamo quindi che il presidente Napolitano con cui Obama si è intrattenuto a lungo nel suo soggiorno romano, abbia fatto bene a ricordare come la ripresa dei rapporti con la Russia, all’indomani della fine della guerra fredda, sia stato un fattore fondamentale di sviluppo comune oltreché di distensione internazionale. Oggi non bisogna dissiparlo indipendentemente dalle ragioni di attrito che possono persino essere sedimentate oltre che occasionali. Il presidente Napolitano sa meglio di ogni altro che se l’America non riuscisse a recuperare un rapporto amichevole con il regime di Mosca, l’Europa occidentale, quale l’abbiamo conosciuta in questi anni, non sarà più la stessa. Perché, per quanto sgradevole e forzata possa essere l’analisi di Nikonov, essa ha comunque un fondamento di verità. La propaganda trova sempre un appiglio reale su cui arrampicarsi. Lo si è visto nel conflitto televisivo tra il senatore Mauro e Gino Strada in una trasmissione televisiva di ieri sera. Come dice Strada, “solo un cretino” spende in F35 con la situazione economica attuale. Obama, era in Italia ed in Europa, proprio a dirci invece che l’America non può essere l’unica a spendere per la difesa dell’alleanza Atlantica. Indipendentemente da come finisca con Putin, ci sono delle priorità da rispettare e su queste, Europa e Italia, ovviamente, misurano le loro affidabilità come partner di Washington. Poi, per carità, Renzi ha fornito una meravigliosa performance di come il nostro paese possa essere comunque ospitale. Gli americani possono sempre continuare a visitarci piacevolmente per il buon cibo e i bei panorami. Magari anche il bel canto. Un futuro dei rapporti fra Italia e Stati Uniti buono per far contento Gino Strada. Roma, 28 marzo 2014 |